Forma sonata bitematica e bipartita di Domenico Scarlatti
Come ogni schema complesso, la forma sonata si è andata sviluppando gradualmente; esempi di pezzi basati su due temi si trovano già nella sonata barocca, ad esempio nelle numerosissime sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti, di cui nel seguito saranno analizzate due tra la più celebri. Occorre però osservare che questi pezzi non sono ancora nella vera e propria “forma sonata”, perché essi si basano su una struttura più semplice, detta “bipartita“.
Schema della forma sonata bitematica e bipartita
Prima parte: Esposizione
- Esposizione del primo tema (nella tonalità principale)
- Esposizione del secondo tema (in un’altra tonalità)
(eventuale ripetizione dell’esposizione)
Seconda Parte: Ripresa
- Ripresa del primo tema (può trattarsi anche di un episodio “intermedio”, comunque connesso con il primo tema)
- Ripresa del secondo tema (trasportato nella tonalità principale)
(eventuale ripetizione della ripresa)
Domenico Scarlatti : esposizione : ripresa : forma sonata
Alcune osservazioni sullo schema appena visto. Classicamente la tonalità in cui viene esposto il secondo tema è scelta secondo una regola ben precisa, cioè:
- se il pezzo è in una tonalità maggiore, il secondo tema viene esposto nella tonalità della dominante;
- se il pezzo è in tonalità minore, il secondo tema viene esposto nella tonalità relativa maggiore.
Perciò, se ad esempio la tonalità di impianto è do maggiore, il secondo tema sarà presentato la prima volta in sol maggiore; se la tonalità di impianto è re minore il secondo tema sarà presentato di solito in fa maggiore. Tuttavia questa non è una regola fissa, perché per il secondo tema si possono effettuare diverse scelte; ad esempio, nell’esposizione della sonata di Scarlatti K. 517 (in re minore) il secondo tema viene presentato nella tonalità della dominante, cioè la minore.
Riflessioni sulla forma sonata bipartita e bitematica di Scarlatti
Nello schema sopra è stato scritto tra parentesi “eventuale ripetizione dell’esposizione”. La prassi dei ritornelli è molto diffusa nella musica barocca e classica (basta pensare ad esempio alla ripetizione delle varie parti di un minuetto), e si conservano tracce di questa abitudine fino a Beethoven ed oltre. Quasi sempre nella forma bipartita anche la ripresa viene ripetuta.
La ripresa del primo tema può avvenire integralmente, ma in alcuni casi è sostituita da una frase affine, in pratica una variazione del primo tema, che poi porta direttamente alla ripresa del secondo tema, stavolta nella tonalità di impianto. In alcuni casi, già nella forma bipartita si nota un accenno di quello che poi sarà lo “sviluppo” della forma tripartita.