Imparare ad Improvvisare Musica Pop o Jazz : Armonia e Teoria
Introduzione e approfondimenti alla teoria jazz per imparare soprattutto l’Arte dell’Improvvisazione.
Armonizzazione della scala
L’armonia tonale è generata dall’armonizzazione delle scale maggiori e minori armoniche, melodiche e naturali. Ogni tonalità o scala ha i suoi setti accordi, ognuno dei quali generato da ogni singolo grado o nota della scala. Questo capitolo è il fondamento dell’armonia occidentale, da centinaia di anni.
Sigle degli accordi in armonia
Vi sono vari modi di catalogare gli accordi. L’armonia classica è più rigorosa di quella moderna, ma dicono gli stessi principi in modo diverso. Secondo la nomenclatura moderna, di origine jazz, gli accordi si possono riassumere a cinque tipi: accordi maggiori,minore,settima dominante, semidiminuiti e diminuiti.
Le progressioni e cadenze armoniche
Le successioni di accordi sono chiamate progressioni o cadenze. In genere ruotano sull’alternanza di accordi dell’area della tonica con quella della sottodominante e della dominante. La cadenza più usata in tutti i generi di musica occidentali è quella perfetta, data dalla successione degli accordi costruiti sul II grado, sul V detto dominante e sul I detto tonica. Ad esempio Rem – Sol7 – Do M è la cadenza perfetta nella tonalità di Do maggiore.
L’improvvisazione non è solo jazz
L’idea di improvvisazione non è nuova nella musica: certe forme musicali classiche sono basate sull’improvvisazione, come i preludi, le toccate, le fantasie. Molti grandi clavicembalisti e organisti dal XVI secolo fino al XVIII secolo furono maestri dell’arte improvvisativa, ad esempio Domenico e Giovanni Gabrieli, Frescobaldi e J. S. Bach. Spesso si assisteva a gare di improvvisazione (per esempio tra Mozart e Clementi oppure fra Scarlatti ed Handel). Ma nella musica classica moderna e in genere nella musica colta occidentale l’improvvisazione è ritenuta secondaria rispetto alla fedeltà dell’interpretazione delle partiture. Nel jazz questa visione è stravolta: gli spartiti sono messi in secondo piano (spesso sono solo una serie di accordi e melodie principali, o non esistono proprio) e quello che dà il senso ad una esecuzione è la sensibilità e creatività del musicista che improvvisa. Spesso i brani eseguiti sono famosi e diffusi nell’ambiente jazzistico (standard) utilizzati come base comune per l’improvvisazione; possono essere modificati al punto da divenire quasi irriconoscibili rispetto alle precedenti versioni. Ciò richiede una condivisione delle convenzioni musicali da parte dei musicisti e, oltre all’inventiva, una grande padronanza dello strumento e dell’armonia (istintive o derivate dallo studio teorico-armonico) da parte del jazzista.
Stili d’ improvvisazione musicale
Charlie Parker, un grande improvvisatore
La trattazione delle numerose tecniche (sostituzioni di accordi, nuove scale, pattern, frasi spostate di semitoni, eccetera), gli stili e le modalità di improvvisazione che si sono sviluppati nel tempo è un argomento esteso e di difficile classificazione. Semplificando, si possono distinguere le seguenti categorie di improvvisazione
- parafrasi o variazioni(lievi modifiche del tema)
- creazione di melodie originali (sviluppate seguendo le armonie e le progressioni armoniche)
- creazione libera o free(il musicista non fa riferimento a regole o armonie).
Improvvisazione tematica
L’improvvisazione sul tema, tipica del Dixieland, è un a delle forme più semplici e tradizionali di improvvisazione e si basa su uno sviluppo melodico che segue le progressioni e le modulazioni armoniche (lo schema degli accordi) del brano. Il solista suona su uno o più giri armonici del tema, creando variazioni e parafrasi del tema, usando le note delle scale musicali tonali e degli accordi. E’ relativamente facile creare assolo con queste tecniche, ma è anche facile cadere nella ripetizione e nella monotonia. Solo grandi musicisti riescono a non annoiare gli ascoltatori seguendo questa linea di improvvisazione. Luis Armstrong, che si basava sulla modifica e le variazioni del tema principale, ne è un autorevole esempio.
Improvvisazione armonica
Un nuovo impulso alla tecnica dell’improvvisazione fu data dall’adozione, soprattutto da parte dei protagonisti della rivoluzione Bebop (e tra i massimi Dizzy Gillespie e Charlie Parker) di tecniche d’improvvisazione fondate principalmente sulla base armonica del brano. Il solista che adotta questo stile si slega del tutto dal materiale del tema e crea il suo assolo basandosi soprattutto sulle progressioni degli accordi del brano (le progressioni possono essere le stesse del tema o differenziate durante gli assolo). In questo stile, si ricorre spesso ai cromatismi e nell’insieme vi e minore attenzione alla melodia (spesso il tema diventa solo un modo per lanciare l’improvvisazione, soprattutto nei pezzi di Parker) e agli arrangiamenti, ma si esaspera la ricerca armonica ricorrendo ad accordi più complessi (di tredicesima, diminuiti ) ed a sostituzioni. Dal punto di vista tecnico questo stile continua a prevalere per la maggior parte degli anni 50 ed è quello adottato ad esempio dalla prima maniera del quintetto di Miles Davis, ed è tuttora il favorito (assieme allo stile modale) del Mainstream jazz. Il solista resta comunque vincolato al giro armonico del pezzo (esposto normalmente dal pianoforte) e da qui, dato il numero limitato di strutture in uso, la tendenza compositiva a costruire progressioni armoniche sempre più complesse, cui reagì il movimento modale.
Free jazz
Il free jazz ha celebratola rottura da ogni struttura melodica, armonica e ritmica. L’improvvisazione è in questo contesto a completo arbitrio del solista (spesso dei solisti, trattandosi di episodi collettivi) che però ha un riferimento minimo: a volte una tonalità un accordo, un modo o un tempo di riferimento, ma spesso nessuno, dall’ambiente musicale.
Improvvisazione modale
L’album Kind of Blue di Miles Davis inaugura un nuovo stile d’improvvisazione detto modale, in cui è data priorità alle scale che il solista può usare,più che alla progressione degli accordi del pezzo. Quest’ultima, infatti, si semplifica al massimo e costituisce una specie di tappeto sonoro e riferimento su cui l’improvvisatore può esprimere al massimo la sua inventiva melodica. Lunghe sequenze di battute basate su un solo accordo sono una caratteristica molto comune della musica jazz modale da diventarne, ormai, la definizione corrente.
Struttura dell’improvvisazione
Essendo una composizione estemporanea un buon assolo improvvisato è spesso strutturato in modo da contenere qualcuno o tutti i seguenti elementi:
- esposizione iniziale (introduzione, presentazione, esposizione di un pattern semplice)
- interazioni con altri strumentisti (il cosiddetto interplay)
- citazioni di brani e temi famosi
- assolo che cresce di intensità sino a raggiungere un’ apice
- ripetizioni di pattern o frasi
- chiusura
La ripetizione è un elemento fondamentale (sia nelle composizioni che nelle improvvisazioni)
Lo studio del’armonia jazz
Per la pratica dell’improvvisazione, se non si dispone di un gruppo musicale, esistono in commercio alcuni software musicali che eseguono l’accompagnamento sulla base di una progressione armonica, su cui lo strumentista può esercitarsi a improvvisare.
Esistono in commercio anche molti spartiti a cui è allegata una registrazione audio dell’accompagnamento. La ginnastica per coordinare il pensiero e la tecnica strumentale è suonare su delle progressioni armoniche. Con il pianoforte, con l’accompagnamento di registrazioni o del computer, si esegue una struttura armonica basata su modelli preesistenti, come ad esempio I – IV – IV7, oppure I – IV7 – II7 – V7. Quando si è appreso sufficientemente il meccanismo della progressione, arpeggiando le note degli accordi, così che si esegua scioltamente, via via si aggiungono le note appartenenti alla scala musicale relativa agli accordi (tonalità , secondo quello che la sensibilità dell’orecchio ci suggerisce, improvvisando così un a melodia. Questa deve essere estremamente semplice, e si arricchisce via via con appoggiature cromatiche (mezzo tono sotto o sopra) o diatoniche e giochi ritmici, terzine, sestine; con la pratica si entra nel meccanismo dell’improvvisazione e ci si accorge che essa possiede una vita propria.
La pratica
La struttura di un classico brano jazz (che sia canzone di struttura AABA, Anatole, Blues) è nella forma più comune e convenzionale, la seguente:
- Tema: suonato all’inizio e alla fine del brano
- Assolo: è il momento in cui a turno i jazzisti improvvisano sulla griglia armonica del brano
- Eventuali “4+4”: brevi assolo (a turno) generalmente di 4 battute (o multipli interi) ciascuno eseguiti come botta e risposta fra i vari solisti e la batteria (chiamati in gergo trading four o chase)
Ritmo e swing
Come suonare lo swing e suggerimenti per enfatizzare la ritmica di un brano jazz o pop
Blues
Il blues è il padre della musica moderna. Generi come il rock il jazz e tutti i generi da loro derivati hanno preso vita dalle sonorità blues dei primi anni del 1900.I primi musicisti blues, detti blues men, sono nati in Louisiana a New Orleans sul delta del fiume Mississippi. Erano schiavi (o discendenti di schiavi) deportati dall’Africa per svolgere i lavori più umili e faticosi, alle dipendenze dei padroni bianchi. Il blues nacque dalla fusione fra la tradizione musicale africana e quella europea all’inizio fu semplicemente l’espressione di un disagio collettivo, ma in poco tempo si trasformò in un mezzo di comunicazione fra le varie comunità nere.
Altre forme musicali comuni
Oltre gli standard jazz e le strutture riferibili al blues.
Pop
Struttura e caratteristiche principali delle canzoni di musica pop o leggera.
Gli stili latini
Dalla bossa nova al samba, dal tango jazz al merengue.
Concetti avanzati di armonia jazz
Approfondimenti sull’armonia e improvvisazione jazz
Altre scale musicali
Le scale diminuite, esatonali, superlocrie, indiane. Le scale pentatoniche e altre come quelle tzigane o cromatiche
Le sostituzioni di accordi
Sostituzioni con la dominante secondaria, detta in gergo “dominantizzazione”. Sostituzioni all’interna di un’area tonale e con gli accordi di settima diminuita. Sostituzioni con accordi minori.
Lydian chromatic concept
Il concetto, esposto nel celeberrimo libro che ha rivoluzionato la musica jazz a metà del secolo scorso.