Musica Dodecafonica di Olivier Messiaen
Olivier Messiaen (Avignone 1908 – Parigi 1992) fu un compositore di doti eccezionali. Frequentò il conservatorio di Parigi, allievo di M. Dupré e P. Dukas; successivamente divenne organista nella chiesa della Trinità (Parigi).
Nel 1936 fondò un gruppo con altri musicisti e lavorò come insegnante alla Schola cantorum fino al 1942 (quando andò a insegnare al conservatorio di Parigi). Si possono individuare dei temi ricorrenti nella sua produzione: il senso religioso dell’esistenza, il senso intimo della natura come originaria del suono, l’idea utopistica di un linguaggio musicale in grado di assimilare contemporaneamente l’antico e il moderno.
Del primo filone fanno parte le composizioni “Quartuor pour la fin du temps”, “Saint-François d’Assise”, etc.; del secondo “Catalogue d’oiseaux”, “Petites Esquisses d’oiseaux”, “Le merle noir”, etc.; del terzo filone “Les offrandes oubliées”, ”Des Canyons aux étoiles”, etc. Lo stile di Messiaen è molto particolare e innovativo, in quanto usa costruzioni melodiche e armoniche al di fuori della tradizione tonale; per lo più sfrutta scale orientali, che conferiscono un senso esotico alla sua musica, del tutto personale.
È molto particolare anche l’uso del ritmo, ispirato alla musica classica e orientale, ma portato a un livello elevato di astrazione.
Intorno agli anni ’50 Messiaen si dedicò a uno studio sull’utilizzo nelle composizioni di alcune caratteristiche della musica dodecafonica, attribuite all’altezza delle note, al ritmo, al timbro, etc; grazie a questa ricerca, il compositore francese è ritenuto l’anello di congiunzione tra la metrica tradizionale e le innovazioni musicali del ‘900.
Molti compositori moderni si ispirarono al suo stile (alcuni fondarono anche delle scuole), vedendo nel suo operato un modo innovativo di fare musica.