Sinfonia Italiana di Mendelssohn : Analisi Musicale della Ripresa
L’analisi della Sinfonia Italiana di Mendelssohn di Gino Palumbo si conclude con lo studio della Ripresa.
- 07:32 – a battuta 346 si ha la ripresa del primo tema, inizialmente del tutto uguale all’esposizione. In realtà questa ripresa è notevolmente abbreviata. Non c’è la ripetizione “forte” che si era ascoltata a battuta 51, e neanche gli squilli di trombe di battuta 66 e seguenti: soltanto una lunga frase in crome legate, affidata prevalentemente ai violini primi e discretamente accompagnata da legni e corni. Al termine una breve scala in crome staccate del flauto porta al secondo tema.
- 08:02 – da battuta 382 comincia il secondo tema, in la maggiore. Si noti la differente disposizione orchestrale rispetto all’esposizione: il tema viene ripreso da viole e violoncelli, mentre gli arpeggi sono affidati a primo flauto e primo clarinetto. A 08:12 (battuta 396) si trova ancora il secondo tema, affidato ora a primi e secondi violini, mentre primo clarinetto e primo fagotto (ai quali poi si aggiunge il primo flauto) proseguono gli arpeggi.
- 08:18 – prosegue la ripresa del secondo tema, con lo stesso schema dell’esposizione: l’inciso iniziale del secondo tema (variato melodicamente ma con lo stesso ritmo) a battuta 404 è ripetuto da violini, clarinetti e flauti. Gli stessi strumenti ripetono ancora lo stesso schema da battuta 412, si riascoltano le modulazioni interne e la ripetizione della stessa frase abbreviata ed affidata ai soli archi. Rimangono solamente (08:38, battuta 427) violini primi e viole ad eseguire le semiminime puntate. Si osservi però che, mentre nell’esposizione questa frase rimaneva in sospeso e preparava la riapparizione del primo tema, questa volta ha un aspetto più conclusivo.
Conclusione e coda della sinfonia Italiana
- 08:43 – qui inizia il periodo di conclusione. Ci si potrebbe aspettare una codetta contenente una ripresa del primo tema, come era accaduto nell’esposizione, invece ecco riapparire il terzo tema, pianissimo, in la minore, presentato da flauti e clarinetti con l’accompagnamento di fagotti e corni. La frase viene completata dagli oboi, accompagnati da clarinetti, fagotti e corni. Il tema viene ancora ripetuto dai fiati, con interventi degli archi, che eseguono semplici scale di crome staccate, ascendenti e discendenti. Si aggiungono all’accompagnamento anche trombe e timpani.
- 08:56 – da battuta 449 la ripresa del terzo tema viene prolungata, anche con una temporanea modulazione a fa maggiore. Queste numerose ripetizioni del terzo tema da una parte dimostrano che esso non è affatto un’idea secondaria, anzi è un tema molto importante, dall’altra parte aumentano il senso di attesa per la riapparizione del tema principale.
- 08:59 – a battuta 453 si ascolta nuovamente il terzo tema, sempre il la minore, ora affidato ai violini, accompagnati dagli altri archi, ma anche da ottoni e timpani. Quattro battute dopo sono flauti ed oboi a riprendere il terzo tema.
- 09:05 – a battuta 461 ripresa del primo tema, forte e di nuovo in la maggiore. Flauti ed oboi vi sovrappongono il terzo tema, ma nella frase di risposta si ascolta solo il primo tema (eseguito dai violini, mentre tutto il resto dell’orchestra accompagna), che modula a re maggiore.
- 09:16 – sulla partitura è segnata l’indicazione “Più animato poco a poco“. Qui sono tutti i fiati (con le trombe in evidenza) a riprendere ancora il tema iniziale, fortissimo, in re maggiore; gli archi rispondono con il terzo tema, che modula a si minore. Lo schema si ripete, con la riproposizione del primo tema da parte dei fiati (stavolta senza corni) e la successiva risposte degli archi con il terzo tema, che comincia in si minore ma poi si appoggia sulla dominante di la maggiore. Da 09:22 (battuta 483) ancora il ritmo del primo tema (accordi di tutti i fiati fortissimo), ai quali poi si aggiungono timpani ed archi.
- 09:25 – da battuta 487 si ha un nuovo temporaneo “rilassamento”della tensione: i violini primi riprendono il ritmo in crome staccate che si era già ascoltato in altre occasioni, subito dopo si inseriscono gli altri archi con il ritmo in semiminime puntate. Il primo flauto entra con lo stesso ritmo, poi vengono riproposti elementi ritmici già ascoltati, con alcune modulazioni temporanee.
- 09:44 – da battuta 511 viole, violoncelli e contrabbassi eseguono un inciso ritmicamente identico al tema principale, ma con intervalli molto più ampi, mentre violini primi e secondi si alternano nell’esecuzione di lunghe scale discendenti. Si aggiungono gli altri strumenti, ed ormai il primo tema sembra regnare incontrastato.
- 09:59 – si potrebbe dire che da qui comincia la coda, ma (analogamente a quanto abbiamo osservato prima nel quartetto di Beethoven), si può anche pensare che la frase che inizia a battuta 531 sia la parte finale del periodo di conclusione, che porta poi alla coda vera e propria. In ogni caso, qui è molto importante la ripetizione del “periodo di raccordo”che si era ascoltato alla fine dell’esposizione (la frase segnata con “1.”che quindi era stata eseguita solo alla prima esposizione e non nel ritornello). I fiati si alternano nella linea melodica, mentre i violini primi disegnano lunghi arpeggi e gli altri archi accompagnano.
- 10:12 – coda definitiva, ormai il la maggiore. Riappare il terzo tema, eseguito da primi e secondi violini. con accompagnamento di tutta l’orchestra. A 10:17 (battuta 553) riappare l’accompagnamento in crome ribattute. Nelle battute successive si ascolta un inciso che richiama ritmicamente il primo tema, infine una serie di accordi a piena orchestra conclude il brano.